Per Apparato Uditivo Centrale si intendono le vie nervose centrali, i nuclei per l'elaborazione dei messaggi sonori e la loro successiva elaborazione, percezione e memorizzazione a livello corticale.
Ricordo che il suono inteso come onde di rarefazione e compressione del mezzo è stato trasformato in segnale elettrico dalla coclea (n.1 della figura). A livello di coclea avviene la trasduzione meccano-elettrica, cioè la trasformazione del suono in un segnalle elettrico. Questo segnale percorre le fibre del nervo cocleare (VIII° nervo cranico - n. 2 nella figura). Quando si parla di apparato uditivo centrale non dobbiamo più pensare ad un suono come onda sonora (vedi che cos'è un suono?) ma il suono è solo un segnale elettrico.

Il nervo cocleare si forma all'interno della coclea, percorre il condotto uditivo interno ed esce dall'osso temporale attraverso questo condotto. Attraversa l'angolo ponto-cerebellare e penetra nel ponte (ponte di Varolio - parte del tronco encefalico). All'interno del nostro cervello le fibre raggiungono i nuclei cocleari. Le fibre nervose provenienti da un orecchio (per esempio il destro) si portano ad entrambi i nuclei cocleari (n. 3 nella figura). Avviene un fenomeno importante: il meccanismo di fusione del messaggio sonoro (detto anche fusione binaurale). Noi ascoltiamo i suoni con entrambe le orecchie e le percezioni sonore avvengono separatamente, però al nostro cervello giunge un solo suono, proprio grazie a questo meccanismo di fusione.
Ogni nucleo cocleare si divide in due parti: nucleo cocleare ventrale e nucleo cocleare dorsale.

sordita schema via uditiva carlo govoni otorino

Sempre nel ponte si trova il complesso olivare superiore. Anche qui i complessi olivari sono due per ciascun lato: laterale e mediale. Interessante è l'azione del complesso olivare laterale che è in grado di percepire i diversi caratteri del suono, soprattutto la differenza d'intensità. Analaogo interesse riveste il complesso olivare mediale che è in grado di analizzare le differenze temporali con cui il suono ha raggiunto le due orecchie. Grazie a queste due azioni il nostro cervello è in grado di localizzare la provenienza di un suono.
Ipotizziamo che un suono venga da destra, questo raggiunge prima l'orecchio destro e poi il sinistro (analisi temporale svolta dal complesso olivare superiore mediale). Inoltre le onde sonore a destra saranno un poco più intense rispetto a quelle che raggiungono l'orecchio sinistro, questo perchè l'orecchio sinistro risente dell'azione mascherante della testa. Questa differenza d'intensità viene analizzata dal complesso olivare superiore laterale.
La capacità di localizzare la provenienza di un suono è una delle funzioni principali dell'ascolto binaurale.

A questo punto il segnale elettrico sonoro percorre la via del lemnisco laterale. Queste vie sono ben distinte in destra e sinistra e non ci sono fibre di interconnessione. I lemnischi arrivano al collicolo inferiore. I collicoli sono quattro, i due superiori servono per integrare le informazioni visive, mentre gli inferiori (destro e sinistro) hanno la funzione di integrare le informazioni provenienti dal nucleo cocleare dorsale e dal complesso olivare.

Dal collicolo inferiore le fibre che trasportano le informazioni sonore arrivano al talamo. Il talamo è un importante centro nervoso per le vie sensitive. Dal talamo partono fibre per attivare la corteccia cerebrale, inoltre questo organo svolge una funzione associativa tra diverse aere della corteccia cerebrale. La sensibilità acustica dal collicolo inferiore raggiunge il corpo genicolato mediale. Quest'ultimo è un nucleo che si trova nella parte posteriore del talamo. Ricordo l'esistenza del corpo genicolato laterale il quale ha funzioni visive. 

Dai corpi genicolati mediali partono le fibre nervose che raggiungono la corteccia uditiva. Viene chiamata corteccia uditiva primaria la zona dove arrivano direttamente i segnali elettrici provenienti dall'apparato uditivo. Brodmann ha suddiviso le varie zone della corteccia cerebrale in aree, quelle che ricevono i segnali acustici sono le aree 41 e 42 di Brodmann (indicate col n. 4 nella figura).

Nelle aree 41 e 42 arrivano le sensazioni acustiche dopo un lungo percorso e dopo essere state trasformate in segnali elettrici dalla coclea.

 

 

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