L'ansia è l'attivazione delle possibilità fisiche e mentali di un individuo in risposta a situazioni di pericolo o di particolare complessità. Entro determinati limiti è una risorsa per l'uomo, ma se questa è sproporzionata alla situazione oppure è persistente o priva di una motivazione l'ansia diventa patologica. Nelle forme più lievi l'ansia comporta un disagio, una difficoltà a concentrarsi; nelle forme più importanti ci sono disturbi neurovegetativi come sudorazione fredda, tachicardia e tensione neuromuscolare. Tra i disturbi associati alcuni possono essere sintomi d'interesse otorinolaringoiatrico, ricordiamo gli acufeni, le vertigini e la disfonia.

Ansia e acufeni. Per chi è ansioso la comparsa di un ronzio nell'orecchio, l'idea di percepire qualcosa che non c'è nell'ambiente ed è presente nella nostra testa costituisce un problema di non facile soluzione. Purtroppo trattandosi di sintomi soggettivi diventa difficile fare una corretta valutazione. Come sempre una valutazione otorino-laringoiatrica caratterizzata da una otoscopia e un esame audioimpedenzometrico sono alla base per capire se è solo un problema soggettivo oppure se c'è anche una concomitante patologia organica.
Sappiamo che l'ansia è un problema legato alla paura e l'associazione di ansia e acufene scatena paure specifiche. La più importante è senz'altro il pensiero di avere una malattia, ad esempio un tumore, nella testa. Il soggetto ansioso è apprensivo, irritabile, ha difficoltà di concentrazione, si sente la testa vuota ed è irrequieto. Spesso va incontro a mal di testa, spasmi muscolari, tachicardia che possono anche peggiorare l'acufene.
Cosa fare? Il consiglio è quello di affrontare i due problemi in modo unitario. Importante è convincersi che l'acufene è un sintomo estremamente comune e caratterizza quasi tutte le malattie dell'orecchio. In ultima analisi si può dire che chi è in questa situazione deve semplicemente pensare al suo apparato uditivo. L'evenienza di un tumore endocranico è talmente remota che nella fase iniziale non dovrà essere presa in considerazione. 
Per quanto attiene al comportamento si dice che sia utile ascoltare rumore bianco. Non è semplice spiegare che cos'è un rumore bianco ma soprattutto è difficile procurarsi un apparecchio che lo produca. Quello che è importante è ascoltare suoni. E' importante che nell'ambiente dove si vive ci sia un suono di sottofondo, per esempio una musica a basso volume. Importante è dialogare ed evitare il silenzio. Pure importante è avere la mente concentrata su problemi di lavoro o altro perchè in tal modo i disturbi d'ansia e acufene passano in secondo piano.
Sono contrario a valutazioni filosofiche o pseudofilosofiche del problema. Su questa linea c'è la cosidetta medicina olistica, è questo un approccio che non condivido. Ritengo che il modo giusto di affrontare il problema sia quello di farlo passare in secondo piano e, qualora il disturbo persista, allora si dovrà affrontare il problema ansia / acufene partendo da quest'ultimo. Come ho sempre sostenuto in questo sito il primo passo sarà una visita otorino. Questo è lo specialista più preparato per capire se si tratta di un problema dell'apparato uditivo o è qualcosa di extrauditivo.
Fondamentale è non aver paura e trovare in sè stessi il dinamismo necessario per rivolgere la mente ai problemi del mondo che ci circonda. Qualora il paziente abbia difficoltà è molto utile un supporto psicologico.