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Dott. Carlo Govoni

Medico Chirurgo
Specialista in Otorinolaringoiatria
Chirurgia Testa e Collo
Master in vestibologia

Tel. 3358040811    

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Otalgia significa dolore riferito all'orecchio, è un sintomo molto frequente e spesso viene descritto come un dolore particolarmente intenso, superiore a quello del mal di denti. Il dolore proprio dell'orecchio prende il nome di otodinia. Il dolore può sorgere in diverse parti dell'orecchio. Desidero, prima di affrontare l'argomento, proporre alcuni richiami anatomici. L'orecchio si divide in tre parti: orecchio esterno (EXTERNAL EAR), orecchio medio (MIDDLE EAR) e orecchio interno (INTERNAL EAR).

orecchio esterno medio interno in sezione

Figura 1 - le tre parti in cui si suddivide l'orecchio.

L'orecchio esterno (external ear della figura) può essere causa di otalgia. Trattandosi di una parte esterna, quindi ben visibile, è facile individuare la causa del dolore. Il padiglione (1) può essere colpito da traumi o infezioni mentre il condotto uditivo esterno (2) è quasi sempre sede di otiti esterne. L'orecchio medio (middle ear) è quella parte dell'orecchio contenuta in una cavità (cassa del timpano) separata dall'orecchio esterno dalla membrana timpanica (3). Nell'orecchio medio sono contenuti i tre ossicini: martello (4), incudine (5) e staffa (6). Quando parliamo di dolore all'orecchio questo spesso sorge per una malattia localizzata nell'orecchio medio. L'orecchio interno (internal ear) è quella parte che contiene il labirinto (7) e la coclea (8) dai quali partono rispettivamente il nervo vestibolare (9) e il nervo cocleare (10).

Distinguiamo le otalgie vere dove il dolore proviene dall'orecchio, mentre nelle otalgie riflesse il dolore insorge da sedi vicine all'orecchio: si tratta di dolori a provenienza oro-faringo-laringea o da cause odontogene (ovvero dentarie) o da alterazioni dell'articolazione temporo-mandibolare.

   Otodinia          

   il dolore proviene dall'orecchio - quasi sempre l'otoscopia è positiva
 Otalgia

   il dolore proviene da altre zone (più spesso malattie del cavo orale, del faringe, delle tonsille e dai denti)    - l'otoscopia è negativa

 

Nei dolori auricolari di qualsiasi tipo il primo passo è sempre la visita specialistica con una accurata otoscopia. Questa manovra ci aiuta moltissimo per capire se il dolore proviene dall'orecchio esterno o dalla membrana timpanica o dall'orecchio medio.
Qui faremo riferimento alle malattie che provocano dolore all'orecchio a partenza dall'orecchio medio. Le patologie più frequenti sono:
- Otite media acuta
- Stenosi tubarica
- Traumi diretti e indiretti
- Baropatie
- Tumori dell'orecchio.

L'otite media acuta è sicuramente la causa di dolore auricolare più frequente. Questa è una infiammazione acuta del rivestimento muo-periosteo della cassa del timpano [la cassa del timpano è indicata in tratteggio nella figura]. E' una malattia a rapida insorgenza e prognosi favorevole. Si riconoscono quattro principali forme di otite media acuta: a) purulenta (dovuta a infezione batterica); b) bolloso-emorragica; c) ulcero-necrotizzante (spesso da causa virale) e  d) siero-mucosa (da disfunzione tubarica).  
All'inizio dell'otite viene riferito dal paziente un dolore continuo, sordo, localizzato nella profondità dell'orecchio. Ci può essere irradiazione posteriore, verso la mastoide. E' sempre presente una diminuzione dell'udito e rimbombo della voce (autofonia). Possono esserci vertigini e/o acufeni. Sul piano generale si caratterizza per la febbre, malessere, nausea e vomito. La sintomatologia generale è più evidente nei bambini, meno negli adulti. All'otoscopia il riscontro di una membrana arrossata e congesta è costante.
Nei giorni seguenti il quadro clinico peggiora, il dolore diventa lancinante, spesso pulsante. Tutti gli altri sintomi già descritti si accentuano. Il questa fase con l'otoscopio si osserva una membrana estroflessa.
A questa fase può seguire la perforazione della membrana. In questa eventualità il dolore si attenua, però dal condotto uditivo fuoriesce una secrezione siero-ematica e poi decisamente purulenta. All'otoscopia si osserva questo essudato e dopo aspirazione è possibile individuare la perforazione.
La fase successiva è quella della guarigione. L'otorrea cessa e la perforazione molte volte si chiude spontaneamente. Se il trattamento antibiotico è stato efficace e la perforazione non c'è stata si osserva la membrana riprendere lentamente il suo colorito normale e scompaiono i segni dell'estroflessione. Se la perforazione persiste e non si chiude dopo alcuni mesi, previa attenta valutazione del caso, c'è indicazione all'intervento di miringoplastica. 

 

La stenosi tubarica è una patologia di frequente riscontro. Provoca sensazione di ovattamento e rimbombo della voce. Non c'è una vero dolore, ma più spesso un fastidio. Con le prove audiologiche si può capire bene se il paziente ha un problema tubarico. Occorre tenere presente che tutte le secrezioni provenienti dall'orecchio medio e dalla mastoide hanno un'unica via di drenaggio costituita dalla Tuba di Eustachio, pertanto è molto facile che il paziente sia affetto da una stenosi, quasi sempre di carattere infiammatorio, della tuba stessa.

 

I traumatismi dell'orecchio sono abbastanza rari. In passato, quando i motociclisti non usavano il casco erano più frequenti. Le lesioni più frequenti sono da pugni o schiaffi sul padiglione auricolare (fig. 1 - 1), ma queste riguardono l'orecchio esterno. E' possibile per compressione dell'aria contenuta nel condotto uditivo esterno (fig. 1 - 2) che ad un pugno o uno schiaffo faccia seguito una lacerazione della membrana timpanica (fig. 1 - 3). Questa evenienza non è eccezionale ed è iportante causa di dolore e di ipoacusia.
I traumatismi più importanti che coinvolgono l'orecchio medio sono le fratture della rocca. Queste si verificano in conseguenza di traumi cranici importanti che possono essere diretti sull'osso temporale, ma anche indiretti. Le possibilità di fratturarsi della rocca petrosa sono molteplici e la sintomatologia e diretta conseguenza del tipo di frattura.

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Figura 2 - Le principali linee di frattura della rocca petrosa.
FT - frattura trasversa;  FL - frattura longitudinale; FS - frattura che interessa la sola squama.

Se la frattura interessa la coclea (per esemplio la frattura longitudinale - FL ) si ha la perdita improvvisa dell'udito in forma irreversibile. Si associa una vertigine importante che col passare dei giorni tende a migliorare. Il miglioramento è denominato compenso vestibolare ed è più rapido nei soggetti giovani. Se la frattura interessa il canale di Falloppio si avrà il quadro clinico della paralisi del nervo faciale (VII nervo cranico). Le fratture che interessano solo la cassa del timpano sono più benigne. Il sintomo principale è una ipoacusia di trasmissione con sensazione di autofonia. Nei casi più fortunati dove c'è solo emotimpano e non c'è il distacco della catena ossiculare nelle settimane successive il paziente andrà incontr ad un miglioramento. Quando c'è interruzione della catena ossiculare il miglioramento potrà avvenire con un adeguato trattamento chirurgico.
In caso di trauma cranico con sospetta frattura della rocca, anche se il dolore all'orecchio (otalgia) è scarso, si impone una visita otorinolaringoiatrica urgente con prove audiometriche. Se il paziente è grave e non può alzarsi da letto è bene che sia richiesta egualmente la visita otorinolaringoiatrica.

 

 Le baropatie sono le malattie provocate dai cambiamenti della pressione ambientale. Vengono anche definiti barotraumi ed è un fenomeno che interessa soprattutto chi fa immersioni subacquee. Si rimanda allo specifico articolo.

 

I tumori dell'orecchio sono malattie piuttosto rare. Distinguiamo i tumori dell'orecchio esterno (padiglione, conca auris e condotto uditivo esterno) e i tumori dell'orecchio medio. Si tratta di malattie più frequentemente benigne, ma possono anche presentarsi forme maligne. In queste ultime assume molta importanza l'intervento chirurgico. I tumori possono anche colpire l'orecchio interno (cioè coclea, labirinto e nervi vestibolo-cocleare e facciale).
Per quanto rigurda il sintomo dolore solitamente i tumori dell'orecchio si presentano con un dolore lieve o assente. Quando è presente si tratta di un dolore persistente. All'inizio che sembra altalenante, poi si fa sempre più deciso e persistente. E' importante che il paziente si sottoponga a diverse visite perchè è facile che nelle fasi iniziali l'orecchio sia normale all'otoscpia e le prove audiometriche siano normali o pochissimo alterate e pertanto il medico otorinolaringoiatrica non riesca a fare una diagnosi corretta. Col passare del tempo i segni di sospetto di una neoformazione diventano più evidenti.  
Nelle pagine dedicate all'oncologia troverete un articolo sui tumori maligni dell'orecchio. 

 

Il dolore all'orecchio può anche insorgere a partenza dall'orecchio esterno (fig. 1), in questi casi le patologie più frequenti sono le otiti esterne e i corpi estranei dell'orecchio.

Otalgia significa quindi dolore all'orecchio. Il dolore può essere determinato da una malattia dell'orecchio ed abbiamo visito le più importanti. In altri casi il dolore viene riferito dal paziente all'orecchio, ma ha una origine diversa. Quasi sempre l'origine riguarda il rinofaringe e l'orofaringe. In casi più rari è un problema dentario o dell'articolazione temporo-mandibolare. Tutte le volte che una persona ha dolore ad un orecchio il primo specialista di riferimento è l'otorinolaringoiatra. 

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- I tumori maligni dell'orecchio


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